Da 7 anni ormai io e Stefano abbiamo un rito irrinunciabile della buonanotte, tutte le sere prima di dormire gli leggo un libro. Anche se sono stanca e il fratellino è andato a letto tardi, non manco mai, a volte è solo una pagina, altre volte riusciamo a finire un libro o magari riusciamo a leggerne più di una.
È la nostra coccola quotidiana, è un modo per fargli capire che, anche se ora che sono in due e devo dividermi i compiti, non mi dimentico. In più leggere mi piace molto e credo così di potergli trasmettere la mia passione.
Insieme al libro ora ha iniziato anche a volere bere una camomilla prima di dormire e questa cosa mi fa una tenerezza infinita, perché mi ricorda la mia infanzia; ricordo ancora con affetto quando mio papà me ne portava una tutte le sere a letto.
La notte per Stefano, dopo queste coccole, scorre poi sempre tranquilla e si alza sempre con un gran sorriso. Ci sono notti però più agitate e capita che non faccia in tempo ad alzarsi per andare in bagno.
So che il suo non è un vero e proprio problema di enuresi notturna, perché per considerarlo tale bisogna capire se il problema si ripresenta in maniera continuativa per più settimane.
Si parla, infatti, di enuresi notturna dopo che il bambino ha compiuto i 5 anni. È un disturbo che si presenta frequentemente nei bambini di quest’età e non bisogna considerarlo come una malattia, ma solo come un problema passeggero. Infatti, si tratta di “una involontaria perdita di urina in un'età in cui il controllo della vescica dovrebbe essere già stato raggiunto”. Per questo motivo, se un bambino soffre di questa problematica, non bisogna fargliela pesare, anche perché raramente è legata a problemi di natura fisica o psicologica.
Casomai, è importante fare attenzione allo stress che questo disturbo può creare in noi genitori, infatti è importante che non venga riversato sul bambino, altrimenti questo può trasformare quello che è un disagio momentaneo in un problema psicologico serio nel bambino. Allo stesso modo bisogna assicurarsi che il bambino viva serenamente la sua vita sociale con gli altri bambini senza doversi vergognare se gli scappa un po’ di pipì nei pantaloni.
Per tutti questi motivi è fondamentale evitare di sgridare il bambino e cercare di ovviare al problema, aiutandolo, restando calmi e magari facendogli indossare delle mutandine assorbenti come le Mutandine Drynites® che non sono pannolini, e quindi non danno al bambino l’impressione di essere tornato indietro, ma gli garantiscono di svegliarsi asciutto e sereno. Inoltre s’indossano facilmente e in questo modo ogni bambino può cambiarseli da solo senza problemi.
In ultimo, ricordiamoci che bisogna sempre ascoltare il bambino per aiutarlo a risolvere questi problemi, mantenendo la calma e cercando di parlarne liberamente senza accuse e facendolo sentire amato.
Per il momento io e Stefano continuiamo con il nostro rito della buonanotte!
Se volete altri consigli, potete trovarli su https://www.drynites.it/ e http://nottiasciutte.it/, dove troverete anche uno spazio per rivolgere domande alla pediatra del sito.
I nostri bambini stanno imparando a crescere con noi e noi dobbiamo supportarli in questa fase. E ricordate #mammanonèunproblema.
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